In un articolo dal titolo The Psychosocial Burden of Obesity (2016) David B. e coll. hanno affrontato la questione dell’impatto dei vari aspetti psicosociali che influenzano l’intervento per l’obesità e le sue comorbilità.
In un articolo dal titolo The Psychosocial Burden of Obesity (2016) David B. e coll. hanno affrontato la questione dell’impatto dei vari aspetti psicosociali che influenzano l’intervento per l’obesità e le sue comorbilità.
L’obesità si configura come una malattia cronica, complessa e multifattoriale, influenzata da fattori genetici, fisiologici, ambientali e psicologici.
I diversi manuali diagnostici non considerano l’obesità un disturbo, ma spesso è in comorbidità con una o più psicopatologie.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) “la sessualità è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali che arricchiscono e rafforzano la comunicazione e l’amore tra le persone”.
“Siete mai stati così grassi da non riuscire a infilarvi le scarpe? Da non trovare scarpe che non vi stiano, né reggiseni, né calze, né mutande?
Quali sono i cambiamenti a cui porre attenzione e che potrebbero essere indicativi del futuro sviluppo dell’anoressia nervosa?
La malattia è la battaglia, ma forse la vera e propria guerra è la guarigione… e io non mi sento pronta a scendere in campo, ho paura.
L’anoressia non è come un raffreddore. Non passa così, da sola. Ma non è nemmeno una battaglia che si vince. L’anoressia è un sintomo.
La quarantena è un periodo di segregazione e restrizione del movimento, di conseguenza della libertà, delle persone potenzialmente esposte a una malattia infettiva che ha lo scopo di accertare se tali individui si ammalano e di ridurre il rischio di contagio.
Il lutto è quella condizione esistenziale in cui si prova un sentimento di intenso dolore in seguito alla “perdita”.