Disturbi dell’alimentazione e della nutrizione: infanzia, pre-adolescenza e adolescenza.

Aprile 4, 2024

Introduzione

L’adolescenza è da sempre considerata una fase critica dello sviluppo dell’individuo, in quanto si caratterizza come un periodo delicato per lo sviluppo fisico, psicologico e sociale. Questo è anche il periodo in cui si registra il picco di esordio dei Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione (DAN). Ad aggravare questa già delicata situazione, negli ultimi anni, si è assistito a un abbassamento dell’età di esordio con manifestazioni patologiche già a partire dagli 8/9 anni che causano complicanze organiche e psicologiche ancora più gravi. 

I DAN rappresentano uno dei disturbi più frequenti in età evolutiva e tra le classi sociali meno abbienti e con un livello socio-culturale più basso, posizionandosi, insieme all’obesità, sul podio delle malattie croniche degli adolescenti.

Il riconoscimento di questi disturbi, soprattutto da parte dei genitori e delle figure adulte (professionali e non) che gravitano attorno ai ragazzi, può risultare complesso per diversi motivi. Innanzitutto, per la scarsa conoscenza, nonostante la loro diffusione, di questi disturbi. In secondo luogo, i DAN, in età evolutiva, si manifestano con caratteristiche diverse rispetto a quelli dell’età adulta per quanto riguarda il profilo psicologico-comportamentale, le manifestazioni organiche e le complicanze. Infine, gli ultimi anni hanno visto l’aumento di forme definite atipiche, in quanto, pur configurandosi come disordini alimentari non soddisfano i criteri per una diagnosi clinica.

Questi motivi, insieme a tutta un’altra serie di difficoltà (ad esempio, carenza di strutture, bassa compliance dei pazienti, il fatto che all’inizio la perdita di peso sia vista in maniera positiva, ecc.), fanno si che l’intervento sia spesso tardivo con conseguenze negative sulla durata e la gravità del decorso.

Caratteristiche cliniche generali

  • l’Anoressia Nervosa tende manifestarsi nella prima adolescenza, mentre Bulimia Nervosa e Binge Eating Disorder (BED) nella tarda adolescenza.
  • È meno presente la paura di prendere peso e sono più frequenti sintomi somatici non-specifici (Nicholis et al., 2011)
  • Minore consapevolezza della severità del disturbo (Fisher et al., 2011)
  • Maggior rischio di ospedalizzazione
  • Manifestazioni di esordio più acute e comportamentali più intense

Caratteristiche psicologiche, comportamentali e sociali 

Anoressia nervosa a esordio precoce

  • l’esordio è spesso contrassegnato dal ricorso a una dieta restrittiva
  • passaggio attraverso forme di alimentazione vegetariana o vegana
  • sintomi somatoformi (mal di stomaco, bruciore di stomaco, inappetenza, gonfiore) > desiderio di magrezza o set point ponderale (diagnosi differenziale con celiachia e intolleranze)
  • cambiamenti emotivi e relazionali
  • esclusione dalle attività tipiche per l’età (scuola, sport, attività di socializzazione, ecc.)
  • condotte anomale al momento del pasto
  • conteggio delle calorie
  • interesse per la gastronomia o la dietetica
  • rifiuto di bere per paura di aumentare di peso
  • rifiuto di toccare sostanze oleose temendo possano essere assorbite per via cutanea

Bulimia nervosa a esordio precoce

  • sensazione di perdita di controllo che porta alla messa in atto di condotte compensatorie (vomito, uso di lassativi, digiuno, iperattività, ecc.)
  • abbuffate come strategia di regolazione dell’instabilità emotiva (possibile presenza anche di autolesionismo non suicidario in circa il 30% dei casi)
  • col passare del tempo le abbuffate diventano meno compulsive e più organizzate e ritualizzate

BED ad esordio precoce

  • caratterizzato dall’impossibilità di controllare il comportamento alimentare
  • spesso innescato da stati emotivi considerati negativi e/o difficili da tollerare: noia, solitudine, rabbia, stanchezza

Il disturbo con la maggiore prevalenza in età pediatrica è il disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID), chi ne è affetto evita il cibo, non vi è interessato, oppure lo seleziona in modo accurato mangiando solo i cibi di un certo colore e/o consistenza. Ne esistono tre sottotipi:

  • evitamento del cibo per un’apparente mancanza d’interesse per quest’ultimo (una condizione chiamata anche Disturbo Emotivo di Evitamento del Cibo)
  • evitamento sensoriale del cibo, in cui l’evitamento del cibo è legato alle sue proprietà sensoriali quali aspetto, odore, consistenza, gusto o temperatura
  • evitamento del cibo dovuto alle preoccupazioni per le conseguenze avversive del mangiare, come il soffocarsi, il vomitare o lo stare male. In questi pz sono anche comuni sintomi come il dolore addominale, alla nausea e la malattia da reflusso gastroesofageo

Al fine di una precoce individuazione del possibile sviluppo di tali disturbi è utile valutare attentamente i seguenti segnali d’allarme:

  1. Cambiamento del tono dell’umore: nervosismo, irascibilità, pianti improvvisi e immotivati.
  2. Tendenza all’isolamento.
  3. Atteggiamento verso la scuola: sindrome della prima della classe, esagerata preoccupazione per il risultato, concentrazione sullo studio di tipo maniacale, paura di non essere mai abbastanza preparati, scarsa concentrazione.
  4. Atteggiamento verso lo sport: eccessiva pratica sportiva, desiderio di andare in palestra tutti i giorni per rilassarsi. Oppure, al contrario, interruzione della pratica sportiva.
  5. Evitare di consumare i pasti insieme agli altri componenti della famiglia  tendenza a inventare scuse.
  6. Mangiare grandi quantità di cibo quasi senza accorgersene e senza riuscire a fermarsi. 
  7. Tendenza ad andare in bagno dopo i pasti con la radio accesa o fingere di fare una doccia per coprire il rumore del vomito auto-indotto.
  8. Accusare spesso dolori allo stomaco, alla pancia, ecc. con la richiesta di lassativi, fibre vegetali, erbe, ecc.
  9. Desiderio di accompagnare la Md al supermercato e restare molto tempo davanti agli scaffali per leggere attentamente le etichette e scegliere i cibi meno calorici.
  10. Vestire con molti abiti sovrapposti o di taglie superiori in modo tale da apparire sempre più o meno della stessa taglia o per coprire le forme del corpo. Allo stesso tempo rifiutare di spogliarsi davanti alla Md e usare spesso la bilancia. 
  11. Rifiutare di farsi visitare e di andare personalmente dal medico e/o di parlare ad altri specialisti.

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